Trieste a Jesi per vincere e sperare nel terzo posto

Con i padroni di casa fuori dalla post-season, gli ospiti obbligati a tentare il colpo.

Scherzano Laurence Bowers e Javonte Green (foto Panda Images).

Quella di sabato sera al PalaTriccoli di Jesi può venir considerata come la passerella finale del campionato dell’Aurora Basket di fronte al proprio pubblico, con gli ospiti d’onore dell’Alma Trieste, quarti in classifica (per scontri diretti) ed a caccia dei due punti per suggellare la top four finale: compito che sulla carta appare alquanto semplice per gli uomini di Eugenio Dalmasson, in virtù del fatto che i leoncelli marchigiani sono già salvi, sono fuori dai playoff e sono anche al riparo dai playout ed avendo raggiunto il loro obiettivo stagionale con due giornate di anticipo potrebbero aver esaurito le proprie motivazioni.

Trieste se vuole provare a staccare il biglietto per il terzo posto deve vincere e sperare che Ravenna cada a Chieti contro una Proger motivatissima a provare ad uscire dal limbo dei playout. I biancorossi arrivano dalla tredicesima vittoria consecutiva in casa nonché terza vittoria consecutiva in campionato, avendone vinte cinque nelle ultime sette giornate ed affrontando la loro ultima trasferta in campionato con un bottino complessivo fin qui di sei vittorie ed otto sconfitte. Settima per media realizzativa (76,8) l’Alma tira con il 53% da due punti (seconda in compagnia della Virtus Bologna e dietro a Ferrara, appena sconfitta), con il 32% da tre punti (ultima con Imola) e con il 70% dalla lunetta (ultima), catturando 10,1 rimbalzi in attacco (settima) e 25 in difesa (decima). Gli 8,8 palloni recuperati sono la miglior prestazione dopo la Segafredo, mentre la media assist di 14,9 e la valutazione media di 83 sono i sesti valori del torneo.

L’Aurora pur avendo perso ben sei delle ultime sette gare (unica vittoria due settimane fa in casa contro Roseto) è riuscita a non farsi trascinare nelle sabbie mobili dei playout un po’ per demerito delle dirette concorrenti, un po’ per il fieno messo a suo tempo in cascina con buone vittorie contro squadre del calibro di Verona e Treviso (quest’ultima, peraltro, in trasferta). Gli uomini agli ordini del coach maceratese Damiano Cagnazzo hanno finora refertato una media di 80,5 punti che è la seconda miglior prestazione del girone dopo la Segafredo Bologna, con percentuali di tiro del 49% da due punti, del 33% da tre punti e del 75% dalla linea della carità, che rappresentano rispettivamente il nono, il quart’ultimo e il sesto valore delle compagini che si sfidano lungo il versante adriatico dello stivale. Sono i migliori nel catturare rimbalzi nel pitturato avversario (12,2) e ottavi nelle arpionate difensive (25,3), distribuiscono 14,5 assist ad allacciata di scarpe (noni) e con una valutazione media di 85,4 occupano il gradino più basso del podio dietro alla Virtus Bologna ed a Ferrara.

Passando alle prestazioni dei singoli per Trieste è sempre Javonte Damar Green ad essere il giocatore più rappresentativo: 1° per palloni recuperati (2,8 a gara), 9° nei tiri da due punti (60,2%), 11° nei tiri da tre punti (41%), 13° per tiri totali (53,6%) e per valutazione media (18,2). Lo segue il connazionale Jordan Parks, 6° per stoppate (1,2), 13° nel tiro da due punti (57,1%), 15° per tiri totali (49,3%), 17° per valutazione media (17,4). Matteo Da Ros è al 10° posto della classifica degli assist (3,8 a partita). Green e Parks hanno refertato rispettivamente 443 e 372 punti, per totali 815 che corrispondono al 37,9% dei 2150 complessivi della squadra biancorossa.

Per la Termoforgia il primo nome da mettere in evidenza è senza dubbio la stella di Milwaukee Tim Bowers, che è il miglior passatore del torneo con ben 6,1 assist ad allacciata di scarpe, è 2° per valutazione totale (636) e 4° per media (22,7), 5° per palle recuperate (1,8), 8° per media realizzativa (18,1). Il connazionale Dwayne Davis è 2° per media punti (24) e 12° nei tiri liberi (82,5%), insieme però perdono ben 183 palloni, tant’è che Davis è secondo (3,4) e Bowers terzo (3,1) nella speciale graduatoria. 671 i punti di Davis, 507 quelli di Bowers per complessivi 1178 su 2254, pari ad una produzione del 52,3% di tutto il fatturato di squadra. Altro nome importante nell’economia della squadra è il centro friulano Marco Maganza, 3° nei rimbalzi offensivi (3,6), 6° per rimbalzi totali (8,7), 10° per stoppate (0,8), 12° per tiri totali (53,7%), seppur sia anche il giocatore più falloso ad est con una media di 3,8 fischiate.

Di seguito il confronto tra tiri, rimbalzi e assist dei tre migliori giocatori delle due squadre:

%2 PUNTI
TRIESTE: Green 60, Parks 57, Bossi 55
JESI: Maganza 54, Bowers e Davis 50

% 3 PUNTI
TRIESTE: Green 41, Baldasso 38, Pecile 36
JESI: Davis 36, Benevelli 36, Bowers 33

% TIRI LIBERI
TRIESTE: Pecile 85, Parks 76, Green 66
JESI: Benevelli 87, Davis 83, Bowers 78

RIMBALZI
TRIESTE: Parks 196, Da Ros 179, Green 161
JESI: Maganza 235, Bowers 180, Benevelli 173

ASSIST
TRIESTE: Da Ros 106, Bossi 84, Parks e Pecile 49
JESI: Bowers 172, Davis 105, Alessandri 38

Nel corso del girone di andata anche Jesi – come tutte le altre eccetto Treviso – ha dovuto soccombere all’Alma Arena: era l’antivigilia di Natale e i padroni di casa si imposero con l’altisonante punteggio di 108 a 77. Per Trieste ben 5 giocatori in doppia cifra, con in particolare la prestazione da 37 di valutazione di Javonte Green, autore di 30 punti e di 5 palle rubate. La valutazione complessiva di 143 della compagine alabardata rende l’idea della straordinaria mole di gioco costruita e rappresenta a tutt’oggi il massimo valore raggiunto da Coronica e soci in questa stagione.

 

Marco Torbianelli