Fortitudo – Virtus: derby piccante in salsa playoff

Sfida decisiva per entrambe per definire la posizione finale nella regular season.

Michael Umeh, tiratore della Virtus (foto Panda Images).

Primo ingrediente: la Fortitudo ha bisogno di 2 punti per confermare un quinto posto finale che sarebbe messo in discussione solo in caso di due sconfitte nelle ultime due di campionato ed almeno altrettante vittorie di una tra Roseto, Verona e Mantova. Secondo ingrediente: la Virtus ha bisogno di 2 punti per confermare il primo posto, che in caso di sconfitta verrebbe seriamente messo in discussione dalle varie classifiche avulse. Aggiungere la storia delle stracittadine, il risultato della gara di andata, i trofei di entrambe (soprattutto quelli delle V nere), un buon concentrato di emozioni, coreografie a piacere e un pizzico di sfottò ed ecco servito su un piatto bello caldo il derby delle due torri. Un derby che si gioca nella penultima giornata di un campionato lungo ed estenuante e che assume, in tal senso, un valore enorme ai fini della classifica, risultando quindi molto meno avulso da tale contesto di quanto i derby solitamente sono. A tutto vantaggio dello spettacolo e del biglietto da visita che questa partita rappresenta per la serie cadetta e, senza peccare di superbia, per tutto il movimento cestistico nazionale.

La Virtus Bologna è stata la dominatrice del campionato per numeri e per gioco espresso, ma il livello delle avversarie è stato comunque degno, al punto che non c’è stato un vero e proprio dominio a livello di classifica: Treviso ha gli stessi punti, Ravenna e Trieste sono dietro di sole due lunghezze, a conferma del prestigio del torneo in corso. Il gruppo guidato da coach Alessandro Ramagli viene da due vittorie consecutive ottenute dopo la sconfitta a Trieste e sono tre le vittorie nelle ultime cinque gare. Venti vittorie e solo otto sconfitte in campionato sono certamente un bel bottino per la Segafredo, il cui valore è degnamente rappresentato in particolare da due cifre: 82,2 punti di media ad ogni gara, 92,4 punti di valutazione media. Numeri da capogiro, i migliori del girone est e la valutazione media è anche la migliore di tutta la serie A2. Tira con il 53% da due punti (seconda alla sola Ferrara), con il 37% da tre punti (la migliore assieme a Roseto) e con il 72% dalla lunetta (facendo meglio, in questo caso, solo di Piacenza, Ferrara e Trieste). Prende mediamente 11,1 rimbalzi in attacco (quarta) e 24,8 in difesa (undicesima), recupera 9,2 palloni (la migliore) e distribuisce 15,8 assist (terza).

Anche le “F” di Matteo Boniciolli hanno vinto tre delle ultime cinque gare, perdendo a Roseto e in casa contro Ferrara e si trovano nella difficile situazione di dover vincere o il derby o l’ultima gara ad Udine per mantenersi al riparo da sorprese finali. 17 vittorie e 11 sconfitte per la Fortitudo in questa stagione, con la decima media realizzativa del torneo (75,8) e con percentuali di realizzazione del 50% da due punti, del 34% da tre punti e del 78% dalla linea della carità, che sono rispettivamente l’ottavo, l’ottavo e il primo valore del gruppo. 9 è la media dei rimbalzi offensivi (decimo risultato), 25,5 quella dei difensivi (quinto risultato in condivisione), 7,1 i palloni recuperati (quarto valore). Infine la Fortitudo è quarta per assist distribuiti (15,4) e con 81,9 di valutazione media dei suoi giocatori.

Per quanto riguarda le statistiche individuali è sempre un piacere citare i numeri del pivot americano della Segafredo Kenny Lawson, certamente il miglior centro del torneo: terzo nel tiro dall’arco (46,4%), quarto per media rimbalzi offensivi (2,9) e per percentuale da due punti (62,3%), quinto per media valutazione (22,5) e per media punti (19,3), sesto per tiri totali (58,1%), undicesimo per media rimbalzi (7,9). Guido Rosselli è quinto per assist (4,4), mentre Marco Spissu – autore di una stagione strepitosa – è secondo per palle recuperate (2,2). Il maggior fatturato per la Virtus proviene dalla coppia a stelle e strisce Michael Umeh – Kenny Lawson: 488 punti il primo, 462 il secondo per un totale di 950 che è il 41,3% dei 2302 totali segnati da tutta la squadra.

Sul fronte fortitudino si segnalano: Michele Ruzzier 8° nella classifica degli assist (4,1), il bolognese doc Leonardo Candi 3° nei tiri liberi con il 91,2% e l’americano Justin Knox 9° nei tiri totali con il 55,2% e 13° nelle stoppate (0,7) e nei rimbalzi totali (7,1). Per la Kontatto sono Knox (398) e Montano (299) a rendere più pesanti i referti, corrispondendo i loro 697 complessivi al 32,8% del totale di 2122.

Segue il confronto tra i tre migliori interpreti di tiri, rimbalzi e assist per ciascuna squadra:

% 2 PUNTI
VIRTUS: Lawson 62, Spissu 58, Rosselli 57
FORTITUDO: Knox 57, Mancinelli 48, Montano 47

% 3 PUNTI
VIRTUS: Lawson 46, Umeh 42, Spissu 37
FORTITUDO: Italiano 49, Montano 38, Legion 40

% TIRI LIBERI      
VIRTUS: Spissu 86, Umeh 79, Rosselli 78
FORTITUDO: Candi 91, Montano 86, Knox 81

RIMBALZI
VIRTUS: Lawson 190, Rosselli 163, Michelori 101
FORTITUDO: Knox 199, Mancinelli 135, Italiano 92

ASSIST
VIRTUS: Rosselli 122, Spissu 86, Spizzichini 63
FORTITUDO: Ruzzier 102, Candi 74, Mancinelli 63

Il derby di andata finì dopo un supplementare a favore della Virtus per 87 a 86: dopo il sorpasso del +2 ottenuto grazie alla tripla di Umeh a 1’13” dalla sirena, Knox ha infilato solo uno dei due tiri liberi a disposizione dopo il fallo di Spissu con ancora 53” sul cronometro e successivamente né Ruzzier né Montano sono riusciti a segnare. A fine gara quattro giocatori in doppia cifra tanto per la V (con 29 punti di Umeh), quanto per la F (top scorer Montano con 24 punti).

 

Marco Torbianelli