Warriors dall’abisso (-25) al successo: l’infortunio di Leonard? Decisivo

Spurs quasi per-fet-ti fino alla scavigliata di Leonard, poi la panchina lunga dei Dubs si rivela un fattore troppo importante.

La strategia di Popovich per questa finale di conference? “Pregare”. I pronostici dunque tendono a favorire i Dubs, nonostante l’assenza sulla panchina di coach Kerr, ancora sofferente alla schiena. I texani invece patiscono l’infortunio di Tony Parker (costretto ai box per svariati mesi a venire) e affrontano la favorita per il titolo dopo aver chiuso la pratica Houston Rockets.

Una supersfida domenicale dal quoziente cestistico altissimo!

 

Quintetto Warriors: Curry, Thompson, Durant, Green, Pachulia

Quintetto Spurs: Mills, Green, Leonard, Aldridge, Gasol

 

I quarto  #notReady

Qualche palla persa di troppo, qualche tiro forzato e il bisogno di entrare nel ritmo partita: gli Spurs salgono sul 14-11 senza dover faticare troppo, anche grazie alla paziente eleganza dei movimenti in post basso di Aldridge. Anche la difesa dei panchinari di Pop (Lee, Simmons) riesce a distrarre i solitamente precisi cannonieri della baia: le sei palle perse pesano e una schiacciata poderosa di LaMarcus chiude il quarto sul 30-16 San Antonio.

II quarto #StillNotReady

Neanche il secondo quintetto di casa è in grado di velocizzare il movimento di palla e le scelte di tiro scellerate (29%) fanno piombare i Warriors sotto di 18 lunghezze nei primi minuti del secondo quarto (19-37). Leonard è maturo a sufficienza per equilibrare penetrazioni immarcabili a “furbate” magistrali per guadagnare preziosi falli e innervosire gli avversari; dall’altra parte la sfera viene sistematicamente messa nelle mani di KD, unico terminale offensivo capace di trovare il fondo del canestro. Tabellone da non credere alla fine delle due frazioni: San Antonio domina 62-42. L’unica stecca dei bianconeri? Il terzo fallo di Gasol (discutibile).

III quarto #Valanga

Pachulia dissemina dolmen per il parquet e Curry sale a 25 personali: poco male, perché gli ospiti conducono 75-55. Leonard si scaviglia ben due volte nel giro di pochi minuti ed è costretto farsi medicare negli spogliatoi; l’uscita del miglior giocatore alla corte di Popovich corrisponde al primo, vero, tentativo di rimonta da parte di Golden State: partita riaperta sul 78-71 per gli Spurs. Nonostante un terzo quarto piuttosto negativo però, San Antonio trova la forza per chiudere avanti 90-81.

IV quarto #All’angolo

La difesa dei Dubs comincia a creare problemi seri alla regia texana, che da troppo tempo boccheggia come un pugile ormai costretto all’angolo. Curry torna sul parquet ma non prima di essersi fatto medicare la mano e il gomito: nel frattempo Durant ha girato il coltello nella piaga concretizzando il primo vantaggio Warriors dell’intera gara (101-100). L’attacco Spurs si assottiglia e diventa sempre più prevedibile: un “and one” di Green sospinge i suoi al +3 (109-106) quando manca 1.15 alla sirena. Ginobili e Mills tentano il tutto per tutto, ma una preghiera di Curry rende vano ogni sforzo: 1-0 Golden State.

 

Warriors – Spurs   113 – 111

 

Marcatori:

Warriors (Curry 40, Durant 34)  – Spurs (Leonard 26, Aldridge 28)

Rajone