Una Fortitudo più pugnace difende il PalaDozza dall’assalto giuliano: Trieste esce sconfitta 89-75, ma a testa alta

La difesa di Caja imbriglia i giuliani per quasi quaranta minuti, prima dell'espulsione dello stesso coach felsineo: la partita pareva riaperta ma il finale viene gestito saggiamente da Aradori e compagni.

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“Lo” scontro di questo girone rosso fra Trieste e Bologna è di scena al PalaDozza, autentica “Mecca” della pallacanestro italiana. La Fortitudo di coach Caja non potrà schierare Fantinelli, ma la compagine sarà trascinata dal caldissimo tifo casalingo; Trieste ha l’occasione per vendicare la dolorosa sconfitta dell’andata e – nel contempo – può dimostrare a se stessa e agli altri di potersela giocare con le grandi contendenti alla promozione. Il lungo percorso di maturazione della squadra, al di là dell’esito, “passa” necessariamente per questi quaranta minuti.

I QUARTO

“F” subito aggressiva coi lunghi, mentre i biancorossi si affidano al tiro da fuori: nonostante abbia segnato la tripla del -1, Candussi viene sostituito da Vildera dopo neanche tre minuti di partita. L’imprecisione dall’arco (1/4) e qualche palla persa fanno scivolare gli ospiti sotto di cinque (3-8), mentre Christian sceglie di cambiare Deangeli per Filloy: la difesa bolognese è arcigna e difficile da bucare. Un doppio errore coglie in fallo i triestini: il primo è il perseverare nel tiro dalla lunga (1/7), il secondo è lasciare libero Aradori per la tripla aperta del 13-5 (al quale segue l’obbligatorio timeout del coach statunitense). Con coltello fra i denti e faticando non poco, Filloy e Reyes infilano qualche buon canestro ma l’insicurezza di Bossi è deleteria perché gli attacchi non vengono sfruttati a dovere. Il primo quarto viene riassunto da una grande difesa degli uomini di Caja e dalle poche soluzioni offensive triestine: 25-17 in favore delle “aquile”.

II QUARTO

Oltre agli ostacoli nella costruzione del gioco, Trieste soffre anche i chili e i centimetri degli avversari (Freeman su tutti) costringendo Candussi al secondo fallo personale. Per qualche giro di orologio non si segna (26-19 per la “F”) e questo è un cattivo segnale per i biancorossi, che non profitta di queste occasioni: bene Vildera, che irretisce Morgillo (che spende il terzo fallo) e bene Brooks, che si fa perdonare una penetrazione rovinosa con la tripla del -1 (25-26). Caja si accorge di aver centellinato un po’ troppo i suoi titolari, li rigetta nella mischia e anche grazie a qualche fischio dubbio la Flats Service torna avanti sul 39-28: peccato perché gli ospiti si sono fatti travolgere da un’onda anomala senza mantenere la calma. Reyes fa quel che può, considerando i tentacoli che lo avvolgono ad ogni possesso e Christian giustamente “investe” un tecnico per lanciare un messaggio alla terna: una buona reazione giuliana vale il -5 (40-35). Brava Trieste a non deragliare in questa frazione, che termina sul 43-37 in favore dei felsinei.

III QUARTO

L’assonnata presenza a rimbalzo di Candussi costa cara perché in meno di un minuto Aradori sigilla un parziale di 5-0 al quale segue il timeout di coach Christian: dopo il riposo il leitmotiv non cambia tonalità perché Freeman gli ruba un altro pallone da sotto il naso, segna e lo manda in panchina (Candussi dunque viene rilevato da Vildera). Pessima l’idea di lasciare un lento Filloy su Aradori, autore di 18 punti e pertanto Brooks è costretto a fare miracoli per guidare i suoi in questa fase complicata; la parola “fine” sembra comparire virtualmente sul tabellone quando Vildera strappa un bel rimbalzo offensivo ma gli viene comminato prima un fallo, poi un velocissimo tecnico che equivale al suo quinto: 56-45, nel frattempo, per Bologna. Questo evento onnubila la ragione dei giuliani, che comprensibilmente perdono fiducia e che cadono sotto i colpi di una “F” alla quale ora entra tutto, anche le bombe da nove metri al ventiquattresimo secondo. Con Vildera out, Candussi col quarto fallo, Filloy col terzo, Christian non ha più assi nella manica: Bologna comanda con convinzione sul +9 (71-62).

IV QUARTO

Ora è la Fortitudo a cadere vittima del nervosismo: arriva qualche tecnico ed arriva persino l’espulsione per coach Caja, che non ha apprezzato un fallo in attacco assegnato a Bolpin (ci sarebbero tante valutazioni sul livello arbitrale). Aradori veste i panni del giocatore-allenatore, “chiama” la zona ma Ruzzier infila la tripla dell’insperato -1 (70-71). Importante il contributo di Ferrero in questi frangenti, anche se Aradori (sempre “marcato” da Filloy) sale a 27 firme e incide il +4 per i suoi (76-72); Reyes si carica la squadra sulle spalle, Panni replica dalla lunga, Campogrande non risponde per le rime e la sfida si fa via via più emozionante. La precisione dalla lunetta favorisce la Flats Service, che guida 83-75 a 2.54 dalla sirena. Purtroppo le offensive giuliane vengono tradotte solo nel continuo tentativo di trovare buoni tiri da tre punti e questa pochezza di idee penalizza la rimonta biancorossa, che cozza violentemente contro il muro fortitudino; il +10 di Freeman e i due liberi sbagliati da Ruzzier consegnano anzitempo la vittoria ai padroni di casa, meritatamente in vetta alla classifica dopo la battaglia di stasera.

Flats Service Fortitudo Bologna vs Pall. Ts 2004 89 – 75 (25-17, 43-37, 71-62)

Trieste: Brooks 16, Candussi 7, Ruzzier 11, Deangeli, Reyes 18, Vildera 5, Campogrande 7, Rolli, Filloy 6, Ferrero 5, Bossi. All. Christian

Bologna: Panni 9, Ogden 14, Aradori 27, Freeman 19, Bolpin 8, Morgillo 2, Kuznetsov, Giordano 7, Conti, Sergio 3, Bonfiglioli, Taflaj. All. Caja

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