Trieste, ormai è cosa fatta

Un obbligo su tutti: reperire finalmente un main sponsor.

Il gruppo: un'arma su cui Trieste conta moltissimo.

Manca poco, anzi molto poco all’inizio del Campionato di basket serie A2. Come tutti sono a conoscenza la Federazione italiana pallacanestro ha voluto il torneo su due gironi, quello che vede la partecipazione della Pallacanestro Trieste 2004 è il meno difficile e per di più il binomio Dalmasson – Ghiacci è riuscito a costruire un team di tutto rispetto.

La formazione biancorossa infatti ha il merito, nella nutrita serie di amichevoli giocate, di aver trovato amalgama e continuità tra i cestisti arrivati da ogni parte della penisola, dalla Bulgaria Zahariev, dagli States Parks.

Come la non facile impresa l’allestimento della squadra che ha avuto bisogno del rinnovo di otto decimi del roster, appare un quasi miracolo anche se il botteghino o meglio biglietteria, ha segnato entrate record. Sia come sia con la continua “vicinanza” del Sindaco Roberto Cosolini, Trieste inizia con meritata nomea di team da battere e sicuramente di avversario scomodo, anche se per eccessiva prudenza è stato detto: obiettivo salvezza.

I copiosi aiuti che la Pallacanestro Trieste 2004 ha avuto la scorsa stagione, i premi FIP per il maggiore numero di giovani utilizzati, presenze di pubblico pagante eccezionali, pubblicità, contributi vari da enti pubblici e non, pongono ai dirigenti triestini due obblighi: reperire – finalmente – il main sponsor e giungere, dopo tutto quanto è occorso al maggiore sodalizio cestistico della regione, all’agognato ritorno nella massima serie, che Trieste città capoluogo di regione divenga o meno città metropolitana, diversamente sarebbe la solita “solfa” : se vol ma no se pol, come il parco del mare, lo spostamento del Punto Franco sul mare a…Fernetti e la cura del parco di Miramar, vanto degli Asburgo e dei…triestini.

Attila Frizzo