Al Partizan il triangolare, Trieste piace sempre e Udine è in crescita

APU UDINE – PARTIZAN BELGRADO 31-37

Parte il triangolare sui generis al Palatrieste, con tre sfide sulla lunghezza dei 20 minuti (due tempi da 10); Partizan Belgrado (società neo gemellata con la Pallacanestro Trieste), Apu Udine e Alma Trieste di fronte per testare il percorso di crescita in vista dei rispettivi campionati.

Si parte con la sfida inedita fra il Partizan e l’Apu, con i friulani che propongono il neo arrivato francese Remy Barry (e Zacchetti fuori per infortunio). Difese subito molto alte per entrare emotivamente nella sfida, gioco forza tanti errori e punteggio sbloccato da Marinkovic; non si ferma la squadra di Canak (per l’occasione head coach al posto dell’assente Dzikic), 0-7 sul tabellone e time out immediato di coach Lardo. Laser fa fatica a passare la metà campo sul press fisico di Pot, chiaro segnale di come i serbi vogliano imbrigliare la regia avversaria. “Gol” Apu con Laser in penetrazione dall’alto tasso di difficoltà, quello che fa difetto in casa friulana è la difesa, troppo morbida, 2-14 a metà frazione, con un Andric perfetto al tiro. Si rivede anche Manuel Vanuzzo in campo, qualche buona transizione offensiva udinese rianima la truppa di Lardo, con focus centrato sul francesino Barry. E l’ultimo arrivato non si fa pregare per mettere la firma; finale del primo tempo sul 17-23. Pinton e la “confidence” con quella amata riga dei 6,75; esecuzioni pulite riportano Udine a -2, grazie anche ai tanti piccoli aspetti curati da quel vecchio leone di Vanuzzo. In generale segni di vita importanti della squadra di coach Lardo, un equilibrio sulle due metà campo e idee chiare nella testa dei giocatori; Grado è un lontano ricordo. Scorre la seconda frazione senza esagerati sussulti, le due squadre non si fanno male, pur considerando che l’intensità non viene meno: 25-31. Pot  e Truccolo si sfidano da oltre l’arco per chiudere la sfida sul 31 a 37.

ALMA TRIESTE – APU UDINE 42-28

Si comincia a respirare aria di derby, sfumature di emotività sugli spalti, decibel che sensibilmente si alzano con il passare delle settimane. Imballata Trieste (Baldasso assente ndr.), fisiologicamente figlia del primo impatto con i propri tifosi, Udine invece già calda costruisce il primo vantaggio  difensivamente: 2-4. Cuccarolo continua a balbettare pallacanestro, la coppia coloured biancorossa invece si mette in moto e il sorpasso è cosa fatta: 8-4 e time out Lardo. Apu difensivamente a buon livello, fisicità e tempi nei raddoppi giusti, stranieri a parte, un’altra squadra veramente: 13-12. Accelerata Alma propiziata da qualche buona giocata nella metà campo in salita, finale di primo tempo 18-12. Da Ros è l’uomo tattico dalla visione di gioco decisiva per creare ottimi tiri “piedi per terra” per i compagni; allungo giuliano con canestro di capitan Coronica: 25-15. Coach Dalmasson azzarda quintetti italiani con il giovane Ferraro in campo, mossa propedeutica a prescindere dalla contingenza; momento “corri e tira” che premia l’Alma, un’azione da manuale segna il +12 sul tabellone con applausi convinti del pubblico. Udine senza Vanuzzo e Castelli sembra una squadra meno quadrata, Delegal gioca per i triestini e il finale è un film già visto: 42-28, il computo nel derby è 3 a 0, ma è sempre preseason.

ALMA TRIESTE – PARTIZAN BELGRADO 26-32

Le “gemellate” contro, Trieste e Belgrado per decidere chi si aggiudica il triangolare. Tabellina del tre per il Partizan a inizio partita (con alterne fortune), Alma che sblocca il punteggio con un’ottima iniziativa di Da Ros: 2-5. Bircevic si esibisce in una sessione di tiro marcato, Parks nella sua pallacanestro in continua espansione tecnica, si segna poco ma ci si diverte: 10-9 con giocata spettacolare di Green. Tanti falli spesi in maniera banale a bonus esaurito producono diverse gite in lunetta, con un conseguente abbassamento del tasso spettacolare. Finale di primo tempo col fiato corto da ambo le parti, 12-17 con tripla di Marinkovic. Pecile castiga da tre punti per rimettere i suoi in scia, contatti in aumento per due squadre che vogliono vincere; Majstorovic si fa trovare nel posto giusto con tagli competenti, il Partizan scava un piccolo solco sul 17-25. La mobilità di Da Ros crea qualche fastidio alla difesa serba, ma offensivamente il gap tecnico c’è; Marinkovic e Bircevic per il +11. Jordan Parks ha ancora la forza per portarsi a spasso mezzo Partizan, la sua luce continua a brillare ad ogni rappresentazione; finale di partita 26-32, vittoria serba meritata e applausi per tutti, il campionato si avvicina…

Raffaele Baldini (www.cinquealto.com)