Adriano Negri (Mantova): “In questo momento è prematuro dare giudizi”

Il responsabile del settore tecnico analizza la prima parte di stagione della sua squadra, tra considerazioni e suggerimenti.

Immergiamoci nel magico mondo della Pallacanestro Mantovana Stings: due chiacchiere con Adriano Negri, responsabile del settore tecnico della formazione virgiliana.

Sportando parla di Bruttini: sotto canestro in effetti si fa molta fatica, però sarebbe necessario tagliare un giocatore; la Società cosa dice a riguardo?
“La società intende continuare con il roster attuale perché ritiene che sia Candussi che Bryan siano in grado di affrontare l’intera stagione, perché è un bel mix di gioventù ed esperienza. Ma in particolare penso che si possa e debba portare avanti un progetto di crescita come era dai programmi di inizio stagione. Bruttini certamente è un ottimo giocatore, ma ora non è nei programmi degli Stings”.

Candussi probabilmente non è un “”5 e lo si vede spesso allontanarsi dall’area; in prospettiva futura è da tenere in debita considerazione. Ma bisogna mettersi a caccia, per la prossima stagione, di un “grosso” pivot che non deve essere necessariamente americano (Lituania, Estonia o altro). 
“Apprezzo le considerazioni, ma non le condivido in pieno. Candussi può essere un ottimo 5, ha tanti margini di miglioramento (è al suo primo anno da senior) ed è qui con noi per crescere e diventare un giocatore importante nel basket italiano. Per il roster del prossimo anno è un po’ presto, perché quando si progetta una stagione ci sono diversi fattori da considerare. Bisogna mettere sul tavolo tutte le carte necessarie e, ad ora, il mazzo è ancora da mescolare. Condivido sul fatto che ci siano ottimi giocatori anche comunitari da prendere in considerazione… Reggio Emilia docet”.

Timperi merita o no più minuti? Ogni volta che entra in campo riesce a dare energia in fase difensiva e, con più spazio, potrebbe avere maggiore fiducia in attacco.
“Certamente Marco potrà guadagnarsi più spazio. E’ qui con gli Stings apposta per diventare un giocatore importante. A 19 anni ed alla prima esperienza da professionista bisogna pensare a lavorare con impegno e serietà, come sta facendo. Ogni minuto in campo se lo sta meritando e tutti noi contiamo che possa essere una delle nostre carte da giocare nel finale di stagione, ma anche nelle prossime stagioni con gli Stings. La sua determinazione lo sta aiutando molto e avrà sempre più sicurezza in ogni fase di gioco.
Poi, ragazzi, con “Martello” ogni secondo sul parquet è frutto di sudore, abnegazione, attenzione, condivisione, determinazione, sicurezza”.

Altra domanda: Giachetti è da blindare non solo fino a fine anno ma anche per l’anno prossimo (si vede che è di un altro pianeta come personalità e tecnica e, non a caso, la squadra con il suo arrivo ha iniziato a girare) in modo così da far crescere ottimamente Vencato dietro di lui?
“Jacopo non lo scopriamo solo ora e le sue capacità tecniche e umane sono risapute. Vencato è uno dei migliori registi e difensori della sua annata, quindi la considerazione potrebbe essere giusta. Ora, però, vale il discorso fatto in precedenza; il mazzo delle carte è ancora impacchettato, ma questo non significa che si stia con le mani in mano. Siamo attenti a tutto quello che ci succede intorno per essere pronti ad affrontare tante possibilità”.

Un’ultima considerazione. 
“In questo momento della stagione dare già giudizi e pensare di poter già guardare al futuro con certezze vi garantisco che è prematuro. Bisogna mantenere la calma e fare tesoro di ogni dettaglio. Comunque nello sport in particolare e nella costruzione di un gruppo 1+1 non fa sempre 2, se fosse così l’Inter avrebbe una cinquantina di scudetti.
Chi di voi l’anno scorso avrebbe pensato che, dopo esserci meritati il primo posto in classifica, avremmo poi vinto una sola partita su sette giocate?”