Nel giorno in cui il basket internazionale ricorda la tragica scomparsa di Drazen Petrovic, Trieste affronta a viso aperto la corazzata di Ramondino, avversaria sempre ostica in quanto costruita e allenata in maniera sopraffina. Lasciata da parte la comprensibile preoccupazione “social” per il polso di Davis, la squadra di Legovich è chiamata ad un’altra – (im)possibile – impresa, per allontanare quel brutto “0” in classifica.
I quarto
Bell’inizio ruspante per Campogrande, che pur non segnando cerca di incidere in difesa: dall’altra parte il prevedibile predominio della coppia Daum-Cain, che “vale” il 6-0 sul tabellone. Con una discreta aggressività Trieste entra in partita e proprio una bomba di Campogrande trova il pareggio sul 9-9, accompagnato dai cori festanti dei supporter giuliani. Davis è simbolo di concentrazione massima, Bartley si convince a penetrare con continuità (era ora!) ed è un peccato Pacher non si sia ancora sbloccato mentalmente. Entrano, Vildera, Bossi e Gaines, quando i giuliani sono avanti 13-11. Perso quel briciolo di verve in più, Trieste attacca male e concede un prevedibile parziale (di 9 punti) agli ospiti, che allungano sul +7 (20-13). Purtroppo il secondo quintetto cede in termini di qualità e il 5/9 da tre tortonese pavimenta il +7 (23-16) per la Bertram dopo dieci giri di orologio.
II quarto
Torna “San” Davis sul parquet ma Gaines è lontano parente del cannoniere di un tempo, le offensive sono prive di costrutto, “telefonate” e troppo perimetrali, i piemontesi – tirando dalla lunga con chilometri spazio a disposizione – incidono senza sforzi il +11 sullo score (29-18). Coach Ramondino tiene i suoi uomini migliori a riposo, lasciando che Severini e Tavernelli si facciano beffe di una Trieste senza cattiveria e senza orgoglio, precipitata sotto di 17 lunghezze (22-39). Il meraviglioso pubblico di casa, nonostante tutto, prova ad incoraggiare i biancorossi alzandosi in piedi, prima che il cronometro fermi le ostilità sul 42-31 in favore di Tortona.
III quarto
Poche volte si percepisce la sensazione che Trieste non possegga quello standard tecnico-tattico minimo per poter provare a dire la propria in questa Serie A: non tanto il 2/16 da tre, ma una generale incapacità di coordinare un gioco, di giocare una pallacanestro all’altezza delle aspettative. Nel frattempo, Tortona veleggia sul +17 (48-31). Bartley (18 per lui) si mette in luce nel tentativo di rimonta casalingo e con grande fatica i biancorossi tornano sul -8 (42-50): poco dopo Campogrande lo sostituisce (forse per crampi) e Bossi infila la bomba del -5 che preludia al timeout di Ramondino. Nel momento più propizio per Trieste stupisce l’assenza dei titolari e questo autogol di coach Legovich costa caro: Tortona guida sul +11 (59-48).
IV quarto
Gli ospiti attaccano con sicurezza la zona 2-3 dei giuliani, solidificando il vantaggio in doppia cifra (65-54): Gaines torna in panchina tra i giustissimi fischi, a fronte del -19 di plus-minus. Con i piemontesi di nuovo avanti (70-54), Bartley è l’unico ad aggredire il canestro e a trovare il fondo della retina, mentre Campogrande spende il suo quinto fallo; come anticipato poc’anzi, non v’era dubbio Tortona avrebbe portato a casa due punti facili e, sfortunatamente, questa ennesima sconfitta non offre alcuno spunto positivo per la crescita del gruppo biancorosso. Saranno sufficienti quattro batoste per un cambio di rotta (in tutti i sensi)?
Pallacanestro Trieste – Bertram Yachts Tortona 60 – 88
Trieste: Gaines 4, Pacher 9, Bossi 3, Davis 8, Spencer 4, Rolli, Deangeli, Campogrande 6, Vildera 5, Bartley 21. All. Legovich
Tortona: Christon 4, Mortellaro 2, Candi 12, Tavernelli 9, Filloy 12, Severini 10, Harper 5, Daum 15, Cain 2, Radosevic 13, Macura 4, Filoni. All. Ramondino
Rajone