Tradita dai suoi leader, Trieste cade trafitta dai dardi sassaresi (80-103)

A Sassari basta il penetra e scarica per affossare di triple una squadra incapace di innalzare un efficace muro difensivo ed incapace di "ritrovarsi".

Come fulmine a ciel sereno Trieste scopre di non poter schierare Davis, fermato precauzionalmente dalle autorità dopo il controllo anti-doping seguente alla gara contro Varese (si attendono, comunque, le contro-analisi). Una “tegola” non brutta, bruttissima, considerato il bisogno di fare punti in queste ultime giornate di campionato, e considerato il momento di difficoltà dell’intera squadra giuliana. Cosa servirebbe? Davvero un mezzo-miracolo sportivo contro la Sassari di Coach Bucchi.

I quarto

Due attacchi e due imprevedibili erroracci di Ruzzier, forse condizionato dalla maschera protettiva al volto: Kruslin, dall’altra parte, si iscrive subito a referto e Sassari guida 6-0. L’attacco è ingolfato, ma in qualche modo Trieste riesce a mettere ordine sui pick and roll, sebbene i sardi stiano facendo piovere una tripla dietro l’altra: pari sul 11-11 a metà frazione. Ruzzier “muove” bene Spencer e Terry, Bartley alterna canestri impossibili a banali palle perse, ma la squadra – finora – ha risposto bene al primo parziale sassarese. Entrano Bossi, Vildera e Campogrande, e fra questi ultimi soprattutto il play triestino è bravo a prendere le redini delle offensive, segnando 5 punti e permettendo ai biancorossi di chiudere in equilibrio sul 23-23.

II quarto

La difesa sull’arco dei giuliani è ancora alquanto deficitaria: quando non ci sono i tre punti, c’è spesso un rimbalzo offensivo per i cinque di Bucchi. Bartley non si è ancora riposato e la sua stanchezza si traduce in ulteriori forzature e in una “non-marcatura” del suo uomo: timeout Legovich sul -4 (25-29). I più aggressivi sono Campogrande, che si danna l’anima per sporcare le scelte di tiro ai cecchini isolani, e Stumbris: gli errori in attacco, però, si susseguono e qualche buon contropiede rilancia il Banco, che guida 40-33. Ancora una volta gli ospiti recuperano la fiducia necessaria per non “porgere l’altra guancia”, e una splendida tripla di Deangeli vale il -1 (42-43).

III quarto

I sardi ripropongono il penetra-e-scarica (sfiancando i triestini sui flottaggi e sulle chiusure) e i risultati non tardano ad arrivare: Banco nuovamente a +8 (54-46). Siamo nel momento più arduo per i biancorossi, perché la presenza di Bartley è “statisticamente” dannosa (guardare il plus-minus), Spencer ha speso il suo terzo fallo, le marcature sugli esterni sono assenti (10/20 dalla lunga!), e l’attacco è amaramente prevedibile. Legovich prova una zona 3-2, gli “italiani” (bene Campogrande, pur entrato a freddo) colpiscono dall’arco ma Sassari…risponde continuando ad infilare tripla dopo tripla (74-57). Questo terzo quarto ha – di fatto – consegnato inerzia e convinzione agli isolani, solidamente avanti sul +12 (76-64).

IV quarto

Non serve interrogare l’oracolo di Delfi per capire che il Banco porterà a casa i due punti: Terry gioca bene ma in maniera troppo altalenante e Bartley strizza l’occhio al tabellino con una fastidiosissima ed egoistica pallacanestro (già vista nelle recenti partite), scontendando così, tifosi, staff e compagni. Sardi al comando 89-72 a metà frazione. La partita scivola via nel totale dominio degli isolani. Per Trieste, dunque, la rincorsa salvezza si fa sempre più complessa e le recentissime vicende legate alla positività di Davis gettano cupe ombre sulla situazione dentro e fuori lo spogliatoio.

Banco di Sardegna Sassari vs Pallacanestro Trieste 103 – 80

Sassari: Jones 12, Dowe 17, Kruslin 11, Stephens 2, Bendzius 18, Robinson 18, Gandini, De Vecchi, Treier 2, Chessa, Gentile 8, Diop 15. All. Bucchi

Trieste: Spencer 2, Ruzzier 11, Stumbris 8, Lever 3, Deangeli 5, Bartley 18, Terry 16, Vildera 4, Campogrande 6, Bossi 8. All. Legovich

Rajone