Nella mattinata odierna sono state presentate al Palasport Taliercio le due nuove giocatrici dell’Umana Reyer Anna Makurat e Gaia Gorini. Di seguito le loro prime dichiarazioni.
Per Anna è un benvenuto, per Gaia è un bentornato: come sono stati questi primi giorni di lavoro con l’Umana Reyer?
Gorini: Sono felicissima di essere tornata, devo ringraziare la proprietà e tutta la società per avermi fortemente voluta. Ho sentito da subito grande fiducia e sono molto emozionata di tornare a vestire la maglia orogranata. Anche il pubblico mi ha fatto subito sentire il proprio calore. In questa prima settimana di lavoro mi sono sentita dentro la squadra fin dal primo giorno e adesso continuiamo a lavorare.
Makurat: Sono molto contenta di essere qui ed emozionata per la stagione. E’ un onore per me rappresentare una società prestigiosa e storica come la Reyer. Sono in un club ambizioso, lavoriamo ogni giorno per raggiungere grandi obiettivi e sono molto entusiasta di questo.
Per Gaia, come hai ritrovato la squadra?
Le mie compagne sono super, siamo tutte persone propositive che hanno voglia di creare una squadra e di crescere insieme e questa secondo me è la cosa più bella. Sono molto contenta di lavorare con uno staff di così alto livello che ha capito subito cosa posso dare alla squadra e questo mi fa sentire utile. Il livello è molto alto e posso ancora imparare molto, ho veramente voglia di dare il mio contributo.
Per Anna, quando è nata la possibilità di venire a giocare a Venezia?
La possibilità è nata all’inizio dell’off season. Ovviamente conoscevo già la società avendo giocato molte volte contro la scorsa stagione, ho visto quanto competitiva ed ambiziosa era la squadra. La trattativa è stata molto semplice e naturale e non ho avuto dubbi sulla mia volontà di firmare con l’Umana Reyer.
Per Anna, come ti descriveresti?
La caratteristica principale che mi contraddistingue è che sono una guardia oversize, molto fisica, versatile potendo coprire più ruoli, il coach mi utilizzerà dove avrà più bisogno.
Per Gaia, qual è l’impronta della squadra?
La matrice è quella di lavorare duro ogni giorno spaziando in tutti gli aspetti del gioco. Lo stile di gioco è quello di avere una grande mobilità in campo, esprimere fisicità. La difesa sarà il nostro marchio di fabbrica: sarà la base per poi costruire il nostro attacco.
Per Anna, il basket è una questione di famiglia…
Vengo da una famiglia in cui si è sempre respirata pallacanestro. Mia mamma è un’allenatrice ed entrambe le mie sorelle giocano. Mio padre è il nostro primo tifoso da sempre, per me è stato naturale iniziare a giocare a questo sport. E’ bello condividere la stessa passione.
Francesco Rigo
Ufficio Stampa Reyer