Energy Lab Falconstar sprecona: non bastano cuore e impegno

Coach Franceschin: "Dobbiamo crescere mentalmente, non farci prendere dalla tensione: ora c'è Oderzo e poi tutto il girone di ritorno per risalire".

Luca Bonetta, il migliore contro Padova, attacca il croato Maric.

Sembrava, o meglio era, l’occasione giusta per riprendere quota, per ritrovare quei due punti che mancano dalla gara interna con Mestre del 29 novembre, invece ancora una volta alla Energy Lab Falconstar è sfuggita di mano una partita alla portata.

La Falconstar è stata in vantaggio nell’ultimo quarto, anche di 7 lunghezze, ha preso punti di margine sia all’inizio del primo supplementare che all’inizio del secondo, ma tutto ciò non è bastato, così come non è bastato lo sforzo dei ragazzi, encomiabili dal punto di vista del cuore e dell’impegno. Probabilmente l’assenza di Colli, che ha scontato la prima delle due giornate di squalifica, è stata decisiva, ma i 50’ hanno detto che la gara poteva essere vinta comunque. Benigni e Petrovic hanno messo insieme 30 punti e 25 rimbalzi, per non parlare di un grande Bonetta, che di rimbalzi, lui che è una guardia, ne ha arpionati 9 e soprattutto ha messo a segno 25 punti.

“La verità è che stiamo perdendo occasioni su occasioni contro squadre abbordabili – analizza coach Franceschin – siamo alla fine del girone di andata e ho visto la squadra in difficoltà un paio di volte, nelle altre ce la siamo sempre giocata raccogliendo molto meno di quanto potevamo e di quanto probabilmente avremmo meritato. Veniamo condannati dagli episodi e anche da un po’ di sfortuna, certo, ma anche da nostre ingenuità, sbagli e imprecisioni. Compresi anche i miei errori, visto che alla fine dei regolamentari avrei dovuto usare i timeout in modo diverso”. Stavolta gli errori sono stati commessi soprattutto in difesa. “Abbiamo concesso troppi tiri con i piedi per terra ad avversari che sappiamo essere pericolosi anche da 8 metri – continua il tecnico triestino – nell’economia della gara ha pesato più questo aspetto che non le 25 palle perse di squadra (peraltro anche Padova, con 21, non ha fatto molto meglio, ndr). Un peccato perché pur con tutte le magagne, dalla squalifica di Colli agli acciacchi, abbiamo giocato una gara migliore delle ultime, con scelte corrette in attacco, e giusti adattamenti in difesa, soprattutto contro il loro pick and roll, che abbiamo registrato dopo i primi minuti di difficoltà”.

Il dato chiave, e amaro allo stesso tempo, è probabilmente quel +16, da -9 a +7, che la Falconstar ha costruito tra il 5’ e il 35’, ma che non è riuscita a far fruttare. “Vuol dire che per 30’ abbiamo impresso noi il ritmo alla partita e per certi versi abbiamo dominato, ma vuol dire anche che sono bastati 10’ a scartamento ridotto per perdere la partita. Quest’anno è così e lo sappiamo: se vogliamo uscire con il referto rosa dobbiamo giocare alla massima intensità per 40’, per 45’, o magari, come in questo caso, per 50’”. Potrebbe aver pesato anche la situazione di classifica, ora difficile. “Per noi la palla pesa di più, se tiriamo liberi spesso sbagliamo mentre gli avversari no, ci puniscono – chiude il coach – dobbiamo crescere mentalmente, non farci prendere da tensione, paura e ansia. Dobbiamo resettare la testa e ripartire. C’è Oderzo e poi tutto il girone di ritorno, c’è il tempo e il modo di fare risultati e risalire”.