Moretuzzo, un uomo chiamato “Jimmy”

L'esterno classe 1987 di coach Sante Fava è uno dei simboli della compagine bassaiola, che nell'ultimo turno ha piazzato un colpo ad effetto, superando 58 - 74 Campoformido.

Si torna a parlare di numeri, prestazioni e partite: il martedì di MegaBasket riaccoglie nuovamente il quintetto ideale della settimana, la rubrica per gli appassionati delle serie minori del Friuli Venezia Giulia, dove si va a scandagliare le prove più significative dell’ultimo weekend cestistico regionale.

PLAYMAKER: Prova autoritaria per Matija Batich (Ispem Jadran Trieste), regista del ’94 nonché fratello d’arte del celebre Daniel. Se fino a qualche anno fa era il “Batich minore”, ora lo è solamente per età, visto che Matija è oramai una pedina fondamentale della compagine carsolina: a dispetto di un centimetraggio non elevato e di un fisico normale, Batich è uno di quei giocatori che ti cambiano la partita, grazie ad un’ottima tecnica ed all’incredibile capacità di fare la scelta giusta al momento giusto. Contro Arzignano, nella vittoria 73 – 49 della sua squadra, Matija Batich ha interpretato il match come fosse un computer: 17 punti in 31 minuti, con un complessivo 4/6 da due e 3/5 nelle triple, ai quali ha aggiunto 4 falli subiti, 3 rimbalzi, 2 recuperi e 2 assist. In più, ha fatto girare al massimo i propri compagni, in una prestazione che ha visto lo Jadran portare in doppia cifra solamente due giocatori, ma mandarne altri sette a referto, con punteggi personali compresi fra i 3 ed i 9 punti.

GUARDIA: Giù il cappello di fronte all’ennesima prova di rilievo di FrancescoCiscoDal Moro (Polisportiva Roraigrande). Il bomber di Paolo Freschi ha messo sul piatto una prestazione clamorosa contro la malcapitata Tarcento: nel duello fra bomber con il friulano Moznich (37 punti per lui), Dal Moro non si è fatto di certo pregare per mostrare la sua mano davvero bollente, mettendo a referto 29 punti. Ha fatto la barba al trentello ma…a modo suo, visto che all’ottimo 4/5 da due ci ha aggiunto un clamoroso 7/14 nelle conclusioni da tre punti. Una prova balistica di livello, per questo esterno di 188 centimetri classe 1992, che in passato ha giocato anche al Sistema Pordenone, ad Aviano, a Maniago e a Portogruaro, con tappe anche a Spilimbergo e Montebelluna, per quel che riguarda i campionati nazionali. Insieme a Diego Lucas, è il giocatore più influente della squadra e sta cercando di trascinare i suoi compagni alla poule promozione, che sarebbe un ottimo traguardo.

ALA PICCOLA: Andiamo a premiare un altro giocatore dell’Ubc Udine targata Latte Carso, una squadra che in ogni vittoria riesce a trovare un protagonista diverso. Questa volta è toccato a Davide Tirelli, esterno di 188 centimetri del 1997, un giocatore che spesso esce dalla panchina e riesce a rendersi utile in diversi modi. Nella vittoria contro Fagagna, è entrato e si è impegnato nella propria metà campo, difendendo alla morte ma trovando pure il tempo di andare a canestro: il suo score personale è eloquente e, al termine del match, ha fatto registrare 14 punti a tabellino. Non è un realizzatore puro, ma si tratta di un elemento che sa sfruttare gli spazi e che decisamente non si può lasciare solo: oramai alla sua quarta stagione in prima squadra, nonostante gli appena vent’anni, Tirelli è cresciuto nel vivaio Ubc ed è un altro di quei ragazzi che Paderni ha portato in prima squadra, per rinforzarne il telaio.

ALA FORTE: Lo inseriamo come ala forte, pure se nello scacchiere del Mediachem Breg San Dorligo funge nominalmente come pivot. Davide Vecchiet, alla bella età di quarant’anni, ancora non si è stufato di fare su e giù per il parquet: dopo anni di professionismo nel terzo campionato italiano, da diverse stagioni è sceso nelle “minors” regionali ed al Breg sembra aver trovato la sua nicchia ideale. I dorligesi sono alla dodicesima vittoria di fila dopo la vittoria con la Servolana, un match che è stato griffato in maniera eloquente da Vecchiet, autore di 21 punti con 6/6 da due, 2/4 nelle bombe e 3/4 ai tiri liberi. Certo, non aveva Godina di fronte, ma c’erano giocatori come Dedenaro o il nerboruto Tropea ad ostacolarlo: “Vecchio” è riuscito ad avere la meglio, colpendo con precisione da vicino ma anche facendo vedere un’ottima mano dall’arco dei tre punti, lui che per lunghi anni è stato considerato uno dei migliori centri del terzo campionato nazionale ma che con il tempo ha migliorato nettamente la capacità di colpire fronte a canestro.

PIVOT: La Bluenergy Codroipo vince il derby regionale di C Gold, superando nettamente la Falconstar Monfalcone. I friulani di Daniele Portelli hanno letteralmente banchettato in area, vincendo 38 – 25 il confronto ai rimbalzi: un dato significativo, anche perchè a fare la differenza, per i biancorossi, è stato Diego Nata. Il ventiquattrenne centro codroipese è il classico lungo duro come la quercia, di quelli che non si spostano e che amano rimanere nel pitturato a fare legna. Certamente di fronte aveva dei clienti “scomodi” come il lottatore Colli, l’atipico Miniussi e il tiratore Petrovic, ma ha utilizzato quelle che sono le sue armi migliori, ovvero la fisicità e la concretezza. Ha piazzato una “doppia-doppia” sontuosa, con 16 punti e 11 rimbalzi a referto (8/11 da due), ma ha lasciato di stucco anche la sua capacità di passare la palla, visto che ha concluso con 5 assist ai propri compagni.

SESTO UOMO: Nella vittoria della Vida Latisana ai danni della Dgm Campoformido, va sottolineata la prestazione di uno di quei giocatori silenziosi, che non appare mai ma che è estremamente utile all’equilibrio di squadra. “Un uomo chiamato Jimmy”: Jimmy è Gianmarco Moretuzzo, guardia/ala di 190 centimetri e trent’anni, che è da tempo un simbolo della compagine bassaiola. Non lo vedi, perchè non è un atleta che salta sulle teste degli avversari o si esibisce in serie micidiali da tre punti: la sua vera forza è quella di fare le cose utili per la squadra, prendendosi cura dell’avversario più pericoloso in un caso, andando in contropiede in un altro caso o, quando è libero, scagliando un tiro da tre punti. Insomma, il classico “uomo-utilità”, che contro la Dgm ha sfruttato gli spazi liberi ed ha terminato con 16 punti a referto.

COACH: Il miglior tecnico della settimana, in questo caso, è una ….coppia. Si, perchè Luca Birnberg e Stefano Fuligno, allenatori dell’Interclub Muggia, in panchina ci vanno assieme e si supportano l’un l’altro durante i quaranta minuti di gioco. La loro è una squadra giovanissima, che peraltro è stata ripescata durante l’estate dalla Promozione alla Serie D, variando veramente poco il proprio roster e puntando su un nucleo di giocatori delle classi ’97, ’98 e ’99. Nell’ultimo turno di campionato, i giovani rivieraschi hanno fatto il “colpaccio”, battendo la Dinamo Gorizia dei grandi nomi (Nanut, Roberto e Federico Bullara, Coco…) con una prestazione davvero rilevante al PalAquilinia. E non è certamente stata una passeggiata, visto che entrambe le formazioni sono rimaste appaiate nel punteggio per gran parte dell’incontro, poi sono stati bravissimi i ragazzi di Birnberg e Fuligno a scappare sul +12, grazie anche all’ottima prova di un Gabriele Crevatin da 23 punti. La “cenerentola” ha battuto un colpo pesante.