Peter Lisjak, quando la concretezza batte lo stile

Il giocatore del Kontovel è un modello di estrema efficacia, che bada molto al sodo e non si perde mai in eccessivi fronzoli.

Rinnoviamo il nostro tradizionale appuntamento del martedì per andare a vedere quali sono stati i giocatori più determinanti della settimana nei campionati regionali, spulciando statistiche, numeri e curiosità nel nostro lotto di nomi.

PLAYMAKER: Lo chiamano “Nello”, pure se per l’anagrafe risponde al nome di Aniello Laezza (US Goriziana). Si, perchè quel signore di quasi 44 anni che gira sul parquet indossando la casacca amaranto e spartendo leadership a destra e a manca è ancora un giocatore di tutto rispetto, e lo sta dimostrando. In una stagione certamente non facile per gli isontini, spesso falcidiati da assenze e infortuni, Laezza è una costante in cabina di regia: anche contro la Virtus Feletto, nella vittoria esterna 61 – 70 del team di Glessi, il regista napoletano ha fatto pentole e coperchi, guidando il proprio team con la consueta autorità. Di fronte aveva una serie di avversari giovanissimi, molti di questi potrebbero essere suoi figli, ma lui ha giocato con l’entusiasmo di un ragazzino, caratteristica che da sempre lo accompagna: alla fine alzi lo sguardo, vedi che il tabellone luminoso segna +9 Goriziana e poi, quando ti consegnano il referto, leggi e capisci che Laezza ne ha messi 17. Per lui il tempo si è davvero fermato…

GUARDIA: Sta diventando quasi noioso, ma è impossibile lasciarlo fuori dalla rubrica settimanale del martedì. Di chi stiamo parlando? Ma di Mauro Maran naturalmente: la guardia della Vida Latisana, giocatore di 185 centimetri classe 1982, a 35 anni sembra stia vivendo una seconda giovinezza. Non solo tiro, ma anche capacità di mettere in ritmo i compagni, visto che spesso viene raddoppiato dalle difese che temono la sua mano rovente dal perimetro: contro il Don Bosco, il buon Maran di punti ne ha collezionati 28, senza peraltro mai andare in lunetta. Con un 2/2 da due ed uno strepitoso 8/12 da tre punti, ha crivellato di canestri la difesa salesiana ma non si è limitato solo a questo: ha dimostrato anche di avere un’ottima visione di gioco, servendo cinque palloni smarcanti ai propri compagni. Un passato ad alto livello, con il vivaio alla Snaidero Udine e pure qualche presenza in Serie A, poi campionati nazionali in giro per l’Italia e, da diverse stagioni, il ritorno in regione per giocare in C Silver: Maran è una sicurezza per coach Sante Fava, che sa di avere un veterano capace di produrre punti e gioco sul parquet.

ALA PICCOLA: La menzione, nel ruolo in oggetto, va a Peter Lisjak (Kontovel). Un giocatore che magari non sarà bellissimo da vedere: non un modello di coordinazione o di stile di tiro, questo giocatore di 193 centimetri classe 1989 che ha un’andatura caracollante e spesso sembra sempre al limite del ruzzolone, ma di estrema produttività. Si tratta di un’ala piccola che nello scacchiere di coach Popovic può anche giocare da “4” ma che non ha problemi a portare su palla o ad involarsi in iniziative “coast to coast” in palleggio, mangiandosi il campo e spesso andando a subire fallo o a convertire a canestro. Di queste caratteristiche ne ha fatto le spese la Polisportiva Roraigrande, sconfitta 78 – 89 sul proprio parquet: Lisjak si è messo in moto fin dall’inizio, risultando letteralmente immarcabile per i pordenonesi, che si sono visti segnare trenta rotondi punti dal bomber del Kontovel. Per lui, 10/14 al tiro e 10/16 in lunetta, a conferma che i numeri non dicono sempre la verità, ma spesso ci vanno molto vicino: insieme a lui, anche il giovane Daneu (33 punti) è stato importante, ma in quanto a leadership, costanza e presenza sul parquet, va premiato questo giocatore che fa parte del gruppo del Kontovel da anni e fornisce sempre un contributo di assoluta concretezza.

ALA FORTE: Il miglior “4” della settimana è senza dubbio Federico Girardo (Bluenergy Codroipo). Nel derby regionale di C Gold, contro lo Jadran Ispem, quest’ala di 198 centimetri classe 1994 ha mostrato tutta la sua concretezza, caratteristica che va ben oltre l’atletismo e la capacità di veleggiare sopra le teste dei pariruolo avversari. Di fronte si trovava giocatori del calibro di De Petris, Daneu e Rajcic, di sicuro non gente facile da affrontare, ma lui ha risposto con una partita lineare e preziosissima, arricchita da 13 punti (2/3 da due, 2/3 da tre, 3/4 ai liberi), 5 rimbalzi, 4 falli subiti, 3 assist e pure 2 stoppate, a conferma del suo talento multidimensionale. Di sicuro non sarà un’ala dal tonnellaggio eccelso, ma è un giocatore che, a livello tattico, è fondamentale per lo scacchiere di Daniele Portelli perchè fornisce quella verticalità che controbilancia efficacemente il gioco “orizzontale” di Macaro e Infanti, giocatori che solitamente agiscono al di sotto del livello del ferro e lasciano le escursioni aeree al buon Girardo.

PIVOT: Lo inseriamo nel ruolo di “5”, pure se lui è un’ala forte naturale dall’atletismo notevole. Stiamo parlando di Cristian Fumolo (BH Dgm Campoformido), atleta di 200 centimetri e venticinque anni che fa della verticalità la sua caratteristica principale: il giocatore di Luca Malagoli sta facendo gli straordinari, stante l’assenza di Fabrizio Polo per infortunio ed il graduale recupero di “Fudo” Moretti, ma il contributo che riesce a dare alla squadra è sempre di estrema produttività. Anche in una partita brutta da vedere contro Fagagna, “Smoky” è riuscito a rendersi più che utile, con 17 punti realizzati alla fine e il confronto con giocatori del calibro di Idelfonso e Adami che lo ha visto uscire vincitore. E’ stato proprio lui a sbloccare l’attacco di Campoformido nei momenti difficili, specialmente nel primo periodo quando il canestro sembrava assolutamente stregato: il suo attivismo nei pressi del ferro lo rende sempre un cliente scomodo per tutti, questa volta a farne le spese è stata la malcapitata formazione di coach Bulfoni.

SESTO UOMO: Non si può lasciare fuori dai nomi più “caldi” della settimana il capitano della Dinamo Gorizia, Federico Bullara. La sua squadra ha superato 85 – 77 la Polisportiva Casarsa, centrando un altro successo prezioso in ottica Final Four di Serie D: “Bullara Jr.” è stato determinante ai fini del risultato, perchè ha confezionato una prestazione assolutamente di livello superiore, con 25 punti segnati (4/7 da due, 2/9 nelle bombe, 11/11 in lunetta), 6 falli subiti, 5 rimbalzi, 4 assist e 3 recuperi. Mister utilità questo giocatore di 188 centimetri che, a 29 anni, è di certo diventato uno dei punti di riferimento della compagine goriziana insieme a papà Roberto, all’Arciere di Gorizia “Franz” Coco ed ovviamente a quel talento cristallino che risponde al nome di Patrick Nanut. Federico Bullara è il nome meno “noto” in questo poker, ma il suo rendimento non è stato di certo inferiore rispetto ai più blasonati compagni di squadra. Capace di giocare due ruoli, playmaker e guardia, nell’assetto tattico della Dinamo Gorizia è molto importante, perchè trattasi di giocatore capace di buttarsi dentro e trovare sia il canestro che il fallo, spesso tramutando i liberi con buone percentuali.

COACH: Il miglior allenatore della settimana è di sicuro Stefano Bartoli (OFM Lussetti Servolana). Già, perchè va premiato un tecnico che è ancora giovane, 31 anni appena, ma che da diverse stagioni è sulla breccia con le formazioni senior: gli va dato ancor più merito perchè sta letteralmente facendo le nozze con i fichi secchi. Dopo la partenza di Matteo Cernivani e l’infortunio che ha tolto Gobbato dai giochi per l’intera stagione, Bartoli affrontava la Vis Spilimbergo con un team che non poteva nemmeno contare su Tropea e Dedenaro, oltre ad avere Bossi influenzato. Il risultato? Ovviamente vittoria, perchè il resto della truppa ha colto pienamente il messaggio del proprio allenatore, che ha chiesto ai suoi tanta grinta ed intensità, aspetti che sono stati gettati sul parquet e che hanno limitato un team offensivo come Spilimbergo a soli 58 punti segnati. Se non si chiama difesa, questa…