I consigli di Artika Wellness

Appuntamento settimanale con la rubrica del dott. Lorenzo Facchettin, titolare della Artika Wellness di via Cumano 2/1 a Trieste.

Ginocchio e sport (parte 2)

Dopo aver trattato i legamenti crociati anteriore e posteriori, ora ci soffermeremo sugli stabilizzatori laterali del ginocchio, parte interna ed esterna dell’arto inferiore:

  1. Il legamento collaterale mediale -LCM- definisce il vincolo primario agli stress valgizzanti dell’articolazione, fornendo inoltre supporto nel controllo delle forze di torsione agenti sul ginocchio in rotazione interna (diminuisce questo lavoro con l’aumentare della flessione del ginocchio).
  2. Il legamento collaterale laterale -LCL- rappresenta il principale vincolo agli stress in varismo. Gioca un ruolo importante nel controllo dell’extra-rotazione tibiale.
  3. Menischi: aumentano la stabilità generale del ginocchio occupandosi principalmente della distribuzione e conseguente trasmissione del carico, assorbimento dei traumi, della propriocezione articolare ed hanno l’incarico di effettuare un’azione coadiuvante nella lubrificazione e nutrizione articolare. Un menisco intatto migliora la funzione ammortizzante del ginocchio del 20% mentre la sua mancanza, post rimozione parziale/totale, conduce ad alterazioni degenerative .

Consapevoli dell’aver un approccio globale all’esercizio fisico, non possiamo parlare di ginocchia se non in connessione con le parti del corpo superiori ed inferiori, prima da un punto di vista meramente fisico e poi in relazione allo sport praticato.

Ecco che buona parte degli esercizi per la mobilità/stabilità delle caviglie e delle anche li possiamo ritrovare per la costruzione della mobilità/stabilità del ginocchio e viceversa.

Visione d’insieme: sempre le basi.

  • Impostazione della camminata: rullata, baricentro tecnico, atteggiamento neutro, varo/valgo;
  • Impostazione della corsa: gesto tecnico con relazione appoggio – baricentro;
  • Impostazione corsa con cambi di direzione e verso.

Introduzione al movimento:

  • Flesso-estensione delle caviglie dalla posizione seduta e dalla posizione eretta in atteggiamento neutro, varo e valgo, ricordando quanto detto per il piede sul concetto di catena muscolare e dell’importanza del lavoro in chiave globale: muoviamo un piede ma abbiamo un effetto a catena su tutto il corpo.

Immaginiamo due fili che congiungano l’anca con il piede:

  1. Dall’interno coscia alla parte esterna del piede;
  2. Dall’esterno coscia alla parte interna del piede.

Questi fili vanno ad intrecciarsi a livello del ginocchio formando una “X” e ci fanno capire l’importanza di un certo equilibrio di forze fra adduttori/abduttori e parte mediale/laterale della gamba (porzione arto inferiore tra ginocchio e caviglia) al fine di una buona stabilità dell’articolazione del ginocchio sita al centro della “X”.

Non solo: questi due fili devono avere una certa armonia fra loro: se uno è troppo rigido, di contro, l’altro è più elastico andando a creare sommatorie di forza differenti sul ginocchio (una parte tira troppo, l’altra tira poco = il ginocchio tenderà ad un atteggiamento maggiormente varo o valgo).

Movimento in campo:

  • Pronazione e supinazione dei piedi da effettuare da seduti;
  • Slanci controllati degli arti inferiori su piano frontale e sagittale con vari angoli di lavoro per adduttori/abduttori curando la posizione del piede che non va lasciato libero di muoversi. Da svolere preferibilmente scalzi.
  • Lavoro di attivazione muscolare con elastici per adduttori/abduttori e porzioni della gamba da seduti, supini, proni, in piedi con introduzione progressiva di alcuni gesti tecnici con la palla;
  • Scivolamenti laterali dx/sx con variazione angoli lavoro.

Dott. Lorenzo Facchettin