Tecnica e tattica. Alessandro Zamparini

Per la nostra rubrica oggi tocca ad Alessandro Zamparini, ex giocatore di basket  a Codroipo. Nel 2014 decide di passare dall’altra parte della barricata frequentando il primo Corso Allievo Allenatore. Matura così molta esperienza come vice allenatore di varie squadre giovanili, nel 2016, avendo lasciato il basket giocato, iniziano le sue prime esperienze da capo allenatore dell’Under 16 Elite e dell’Under 20 di Codropio.

Negli anni a venire prosegue la sua crescita come coach frequentando ulteriori corsi e, oltre a continuare a lavorare nel settore giovanile, gli viene affidato il prestigioso ruolo di vice allenatore della squadra militante in Serie C Gold.

Dopo l’esperienza a Codroipo viene Casarsa ed infine la scelta di fare il vice in C Gold nel Sistema Basket Pordenone.

Sviluppo del contropiede per under 14/15

Nelle categorie giovanili ritengo fondamentale la creazione e lo sviluppo di una mentalità di ricerca del contropiede.

Il contropiede unisce molti aspetti positivi come il coinvolgimento, anche mentale, di tutti i giocatori, e la crescita della squadra, perché crea entusiasmo e ne fa crescere l’intensità. Spesso dopo un’azione di contropiede si riscontra un sensibile incremento della presenza difensiva. Questo accade nella consapevolezza che la sua creazione e realizzazione è sempre merito del lavoro di tutti e cinque i giocatori in campo stimolando così la propensione all’intensità, alla corsa e alla ricerca di soluzioni in sovrannumero.

La richiesta tecnica per effettuare un buon contropiede non può prescindere dall’esecuzione ad alta velocità dei fondamentali. Il loro sviluppo quindi passerà attraverso esercizi ad alta intensità e ritmo elevato sia a metà che a tutto campo. Unitamente ai fondamentali tecnici vanno sviluppate anche le capacità di lettura ed anticipazione essendo concetto fondante del contropiede la capacità di fare qualcosa prima dell’avversario (e.s. intercetti, palle rubate, rimbalzi, aperture e conclusioni rapide prima della sua reazione).

Si possono dunque sviluppare situazioni di sovrannumero da rimbalzo difensivo, da palla recuperata o addirittura dopo canestro subito con una rimessa rapida. Nei primi due casi si evidenzia quanto sia fondamentale una fase difensiva ad alto livello di intensità che permetta di sporcare le linee di passaggio ed il controllo dei rimbalzi al fine di massimizzare il numero dei possessi. La componente che entra in gioco al momento del recupero della palla è la capacità di conversione, cioè rapidità e reattività dei giocatori nel passare dalla fase difensiva a quella offensiva. Per converso quanto sarà minore il tempo impiegato (reattività) nel far correre la palla (fondamentali/anticipazione) tanto sarà maggiore la probabilità di sorprendere l’avversario.

L’aspetto fondamentale è abbinare rapidità e precisione, al fine di creare e capitalizzare una situazione di sovrannumero evitando il rientro di tutta la difesa.

Si identificano quindi le tre fasi che contraddistinguono il contropiede (Apertura, Conduzione e Conclusione) e definendo le regole ognuna di esse. Questi principi saranno sempre più precisi e definiti di pari passo con lo sviluppo della squadra e la specializzazione dei giocatori (ruoli).

Di seguito l’analisi di situazioni con e senza difesa, dove saranno coinvolti al massimo 3 giocatori per identificare la prima ondata del contropiede.

Apertura

Il controllo dei rimbalzi difensivi è una chiave fondamentale per lo sviluppo del contropiede, assieme alla zona del campo in cui viene effettuata l’apertura.

Si prediligono le fasce laterali perché permettono immediata visione di tutto il campo e solitamente sono meno intasate dalla transizione difensiva degli avversari.

Perciò la corsia centrale del campo dovrà essere usata il meno possibile, sia per l’apertura che per la conduzione.

La posizione del rimbalzo e del difensore del rimbalzista individua il lato per la ricezione dell’apertura. Il rimbalzista deve ricadere dal rimbalzo cercando di vedere la maggior porzione di campo possibile (anche per effettuare un lancio baseball). I giocatori hanno il compito di aiutarsi anche usando la voce (“mia!” sul rimbalzo, “Palla!” per l’apertura).

Mettiamo il focus anche sull’uso dell’arresto ad aprire di rimbalzista e ricevitore al fine di creare separazione ed ampliare il campo visivo.

Il giocatore sul lato opposto, appena letto di non essere coinvolto nella ricezione dell’apertura sprinta per attaccare il ferro senza palla.

In una squadra giovanile dove non c’è ancora una differenziazione e specializzazione nei ruoli, spesso si verificherà una situazione in cui il rimbalzista partirà in palleggio.

In base alla posizione dei difensori si utilizzerà un palleggio a una mano o a due alternato, mantendo l’idea di attaccare il ferro.

La regola dell’avere la palla il meno possibile nella corsia centrale è sempre valida, assieme a quella di usare il palleggio per attaccare tenendo in visione tutti i compagni.

Qualora la posizione del difensore del rimbalzista impedisca la partenza in palleggio per la conduzione e/o l’apertura sul lato del rimbalzo sia anticipata, l’esterno giocherà un back-door per ricevere nella fascia centrale ed iniziare ad attaccare.

Ricevuto il passaggio d’apertura, la richiesta sarà di leggere rapidamente la posizione della difesa per capire se attaccare con il palleggio a tutto campo o se servire un compagno davanti libero per una ricezione più pericolosa. In ogni caso l’obbiettivo sarà attaccare il ferro con e senza palla.

Conduzione

Nella fase di conduzione del contropiede si identificano tre corsie da usare come riferimento per i giocatori con e senza palla ed a livello di spaziature.

La palla dovrà essere condotta su una delle due corsie laterali, con obbiettivi chiari per chi palleggia:

  • Attaccare il gomito
  • Avere in visione i compagni
  • Passare la palla appena un compagno è libero davanti a lui

Nel dettaglio dei fondamentali, si andrà a curare il tipo di palleggio da utilizzare per la conduzione (spinto o protetto), la tecnica ed i tempi del passaggio, anche con uso di finte e di soluzioni no-look.

I giocatori senza palla sono coloro che fanno la differenza, dunque devono:

  • sprintare occupando le corsie
  • giocare senza palla per impegnare la difesa attaccando l’area

Conclusione

In una situazione di 2c1, dove il difensore essedo solo dovrà proteggere l’area, gli attaccanti dovranno passarsi la palla il più possibile per non dare punti di riferimento ed usare il palleggio per attaccare e costringere l’avversario ad affrontare la palla aprendo in questa maniera una linea di passaggio.

Il giocatore senza palla avrà l’obbiettivo di attaccare l’area superando il difensore. Il passaggio partirà quando l’attaccante senza palla starà superando il difensore, così da togliergli il tempo per reagire ostacolando il tiro.

Nel 3 contro 2, l’obiettivo sarà invariato: attaccare con la palla per impegnare un difensore e attaccare l’area senza palla per impegnare il secondo avversario.

Nelle figure si vedono due situazioni per creare un 2c1 senza palla, nel caso in cui il primo giocatore arrivi da una corsia esterna o da quella interna.

Si giocherà così contro la scelta della difesa.

Esercizi

Di seguito propongo alcuni degli esercizi che utilizzo per lo sviluppo del contropiede nelle sue componenti.

1c1 dentro l’area

x1 passa la palla battuta a 1 e gioca per recuperare la posizione difensiva.

1 non ha a disposizione palleggi, mentre riceve deve leggere la posizione di x1 per scegliere se effettuare un tiro in corsa o usare gli arresti. 1 ha un solo tiro a disposizione.

2c1 dentro l’area

Stesso sviluppo dell’esercizio precedente, ma con due attaccanti. Alla rapidità della lettura per la conclusione si aggiunge quella di esecuzione del passaggio.

L’attacco dopo la ricezione ha a disposizione:
– un solo passaggio,
– zero palleggi
– un tiro per concludere più la possibilità di correggere in tap-in.

2c1 a metà campo

Il difensore parte da sotto il ferro, con due palleggi attacca il culmine della lunetta per poi passare a uno dei due attaccanti.

Due passaggi e un tap-in a disposizione dell’attacco.

2c1 da rimbalzo

1,2 e 3 sono sullo smile a contatto e combattono per il rimbalzo (taglia fuori offensivo e difensivo). Passaggio da 6 a 4, mentre 4 riceve 5 entra in campo per ricevere e tirare.

Si gioca dal rimbalzo. Chi controlla il rimbalzo mentre ricade a terra deve riconoscere il giocatore con maggiore vantaggio ad attaccare l’altro canestro per effettuare l’apertura. Chi non riceve l’apertura diventa il difensore in un 2 contro 1 contro rimbalzista e ricevitore.

Possibili varianti :
– 4 rimbalzisti per giocare 2vs2 utilizzando l’apertura per identificare il compagno di squadra,
– identificare già squadra in attacco e in difesa per focalizzarsi sul tagliafuori difensivo.

3c0 – Conduzione

Passaggio di apertura a 3 che con attacca il ferro mentre 1 senza palla sprinta per ricevere il lancio lungo.

Limitiamo a due il numero massimo di palleggi per aumentare l’enfasi e l’importanza della corsa senza palla. 2, essendo il terzo attaccante, occupa la corsia centrale con l’obiettivo di prendere il rimbalzo prima che la palla tocchi terra. Posizioniamo due coni per ricordare e accentuare l’attenzione all’uso delle corsie, obbligando chi gioca in quelle esterne a correre sempre al loro esterno.

Focus su tecnica (tipo ed esecuzione) e tattica (quando/perché) del palleggio e del passaggio.

Il terzetto successivo (4, 5, 6) parte dal rimbalzo sul tiro di 1.

Sequenza 3c0

Auto-rimbalzo di 3, 1 si apre chiamando l’apertura mentre 2 attacca senza palla il ferro. In questo esercizio facciamo 3 campi consecutivi dove nei primi due concludono i giocatori delle corsie esterne e nell’ultimo il giocatore della corsia centrale. Gli esterni si incrociano dopo ogni campo, il rimbalzista occupa sempre la stessa corsia. Anche in questo caso usiamo i coni a metà campo per esasperare l’uso delle corsie.

Si possono posizionare due coni anche nelle lunette per allungare la strada di chi dovrà ricevere l’apertura, per rendere ulteriormente condizionante l’esercizio. Come obiettivo possiamo dare un numero di campi o un numero di canestri (consecutivi).

1c2+2, 2c1+2, 3c2

Sequenza sui tre campi. 1 con palla decide quando partire in palleggio per andare a concludere, x1 e x2 devono raggiungere 1. 2 e 3 sprintano fino all’angolo opposto prima di poter entrare in gioco. Dopo il primo tiro x1 e x2 attaccheranno 2c1 contro 1, con 2 e 3 che recuperano. Il terzo campo sarà con 1, 2 e 3 che attaccano 3c2 contro x1 e x2.

Questo esercizio, con l’attacco sempre incalzato da difensori in recupero, riproduce fedelmente una situazione reale di contropiede in cui rapidità e precisione nel condurre e concludere evitano il recupero degli altri difensori.

Serie di contropiede

Due squadre divise in due file negli angoli a fondo campo.

Giochiamo una serie di 3c2, dove terminata l’azione due dei tre attaccanti devono tornare in difesa contro il nuovo terzetto, che riceve l’apertura dai difensori.

Possibili Varianti:
– limitare l’uso del palleggio,
– dare un limite di tempo per la conclusione,
– inserire il terzo difensore in recupero da metà campo.

La serie è flessibile ed adattabile ad ogni tipo di superiorità numerica (4c3, 5c4…)