Energy Lab Falconstar, bisogna crescere negli scontri diretti

Coach Federico Franceschin: "Dobbiamo prendere di petto tutte le partite, impariamo a gestire la pressione e ad avere lo stesso atteggiamento in ogni gara".

Ha sognato per 38’ la Energy Lab Falconstar, poi è finita con il successo della capolista Oderzo, arrivata alla tredicesima vittoria consecutiva. Non è stato però un brusco risveglio, piuttosto c’è la consapevolezza che nell’81-72 finale a favore di Palombita e compagni ci sono molto segnali positivi, ed è una cosa di cui i biancorossi, in un momento di difficoltà di organico come quello attuale, hanno estremamente bisogno per guardare nonostante tutto con fiducia alle restanti 12 partite previste dal calendario della regular season. La voglia di combattere, sempre e comunque, c’è, ed è un presupposto imprescindibile per continuare a rincorrere il traguardo play-off.

Gli uomini cardine si confermano trascinatori, Petrovic per primo, e altri sono in crescita, da Scutiero a Miniussi, quest’ultimo tornato a guardare, e centrare, il canestro con continuità. Manca ancora il cosiddetto killer instinct, forse si poteva capitalizzare meglio il +6 fatto segnare nel terzo quarto, ma è anche vero che con una rotazione ristretta più si avvicina la sirena finale più la stanchezza si fa sentire, e tutti hanno dato tutto, e anche di più se si pensa che ci sono giocatori usciti dal campo con i crampi e uno, capitan Benigni, con un problema muscolare (presenza contro Bassano da valutare in settimana).

“Sull’impegno della squadra non c’è assolutamente niente da dire – conferma coach Franceschin – è stata una prestazione quasi commovente da questo punto di vista. Non si può onestamente definire un’occasione persa, ma sfruttando meglio qualche situazione, segnando il canestro importante nel momento importante forse avremmo potuto portarla a casa, anche perchè abbiamo incontrato una Oderzo che non credo abbia fatto la sua miglior gara soprattutto a livello difensivo. In generale vedo la squadra crescere, a livello individuale manca in qualche elemento ancora un po’ di freddezza e di esperienza, ma va detto che sul perimetro abbiamo tutti giocatori giovani che devono ancora fare il salto di qualità”.

Non tutti, per ovvi di motivi di carriera e talento, possono essere Dalibor Petrovic, assolutamente immarcabile anche per la miglior squadra del campionato, insomma. Quello che invece si può chiedere, a tutti stavolta, è una maggior continuità a livello mentale, ad approcciare al meglio tutte le gare e non solo quelle dove obiettivamente non c’è niente da perdere. “E’ proprio questo il punto – conclude l’analisi il tecnico della Falconstar – in tutte le partite abbiamo qualcosa da perdere, perché rimandendo a metà classifica due punti in più o in meno possono essere lo sbarramento verso i play-off. Dobbiamo prendere di petto tutte le partite, invece questo non sta accadendo ultimamente. Giochiamo meglio in trasferta e contro le squadre più attrezzate di noi, come se l’essere liberi mentalmente ci sbloccasse. Invece dobbiamo imparare a gestire la pressione e ad avere lo stesso atteggiamento in ogni gara”.