SME Caorle, dopo Mestre si cerca un altro colpaccio

Il tecnico dei veneti, Ferraboschi: "Temo in particolar modo Colamarino, Palombita e Raminelli".

E’ certamente soddisfatto coach Andrea Ferraboschi: il suo SME Caorle ha vinto l’ultimo match di campionato con il brivido (84 – 85 il risultato finale), grazie al libero di Bovolenta ed alla difesa sull’estremo tentativo dei padroni di casa.

“E’ stata una bella partita, al di là della vittoria che poteva andare da una parte o dall’altra; si è trattato di un match dove c’è stata alternanza di vantaggi, con percentuali alte e schiacciate. Alla fine è andata bene a noi: ci abbiamo creduto fino all’ultimo secondo, anche quando eravamo sotto di tre punti a pochi secondi dalla fine o quando Mestre aveva la rimessa nelle proprie mani per cercare il canestro della vittoria”.

A guardare il tabellino, è chiaro che Cresnar e Markovic emergano su tutti, ma il resto della squadra ha fatto il suo compito: “Si, i due stranieri hanno fatto la differenza, esprimendo tutto il proprio potenziale sotto canestro, come si evince dal punteggio realizzato. Poi ogni dettaglio è importante: lo stesso Cresnar ha ostacolato la rimessa finale, Fantinato è stato determinante con canestri di qualità nei momenti decisivi e la difesa ha seguito il piano partita, eccezion fatta per Cucchi, dal quale abbiamo subito troppo specialmente sui cambi difensivi”.

Il prossimo impegno (domenica, ore 18.00) vedrà ancora il palasport di Annone Veneto come “casa” dello SME che affronterà Oderzo: “All’andata eravamo senza Markovic; gli opitergini stanno dimostrando di essere la corazzata del girone come da pronostico, ma noi li affronteremo senza timori reverenziali. L’unica cosa su cui possiamo recriminare è il fatto che giocheremo ancora ad Annone Veneto, campo sul quale noi durante la settimana non ci alleniamo”.

Sui giocatori da tenere sotto controllo: “Oderzo ha dieci elementi che possono fare la differenza, ma ovviamente dovremo fare particolare attenzione a Palombita e Colamarino sul perimetro e Raminelli dentro l’area. Per noi, sarà fondamentale l’approccio mentale: dovremo partire con lo stesso piglio di Mestre, che ci possa consentire di rimanere lucidi fino alla fine e tentare il colpaccio”.